Quanti hanno citato il brainstorming per introdurre una modalità di elaborazione di idee o di discussione su un tema o un progetto nell’ambito di una riunione aziendale?! Tuttavia, è bene dirlo, non sempre questo significato attiene espressamente all’applicazione di una metodologia non standard, quanto piuttosto viene utilizzato semplicemente per identificare un giro di tavolo su idee e proposte. Questo non è propriamente il brainstorming che è invece una vera e propria tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema.
L’applicazione del brainstorming è dunque una tecnica (non standard, quindi di carattere qualitativo) che viene utilizzata anche in sede valutativa e progettuale. Nell’ambito dei sistemi di gestione del rischio, si pensi a quanto espresso dalla linea guida ISO 31000, essa è identificata come una delle possibili metodologie che si possono utilizzare nell’ambito della comprensione del contesto e dell’organizzazione e della acquisizione di conoscenze circa le aspettative delle parti interessate.
Si tratta di una metodologia che va preparata con accuratezza, necessita di un conduttore esperto capace di non intervenire nel merito e di moderare/facilitare la conduzione richiamando i partecipanti al rispetto delle regole del turno e del fair play nella elaborazione delle idee, ma capace altresì di stimolare laddove la discussione non sia produttiva. Il brainstorming richiede poi una fase ulteriore di elaborazione e categorizzazione delle idee in classi omogenee di significato, da identificare con stringhe di significato condivise. Un lavoro strutturato, quindi, niente a che vedere con un semplice scambio di idee.