Sempre più spesso le procedure di evidenza pubblica per l’affidamento di servizi all’infanzia richiedono la certificazione UNI 11034:2003 come certificazione complementare al fine di attribuire punteggi premiali in valutazione. Si tratta di un elemento che di fatto diventa discriminante laddove le assegnazioni si giocano nell’intervallo di pochi punti. Per questo l’attenzione di molte Pubbliche Amministrazioni, ma anche Cooperative sociali e altri enti di terzo settore che gestiscono servizi alla persona nell’area infanzia, si stanno interessando a questo standard.
Si tratta, al pari della UNI EN ISO 9001:2015 di uno standard volontario e ad essa complementare. Ciò significa che per poter accedere alla certificazione è comunque necessario che essa sia integrata in un pre-esistente sistema di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001:2015 ovvero si consegua ad esso in maniera integrata.
Il target di riferimento è rappresentato da:
- Servizi alla prima infanzia (fino a tre anni)
- Servizi alla prima infanzia strutturalmente con servizi educativi rivolti anche alla fascia di età 3-6 anni
- Servizi educativi progettati per la fascia di età 0-6 anni quali i centri infanzia, pubblici e privati
Ai fini della norma si applica la seguente classificazione tipologica:
- Nidi d’infanzia
- Servizi integrativi ai nidi d’infanzia, comunque denominati, quali ad esempio centri per bambini e genitori, centri / spazi gioco, centri d’infanzia
- Servizi educativi territoriali
Sappiamo bene come sia crescente (per fortuna!) l’attenzione che l’utenza e gli stakeholder di questi servizi in genere ripongono ai nidi e agli altri servizi per l’infanzia. La norma consente di focalizzare ancora meglio il sistema di gestione sugli aspetti di affidabilità delle strutture, nonché relativamente agli aspetti progettuali e di erogazione del servizio, ad esempio per le fasi di osservazione, ambientamento, inserimento del bambino o, ancora, relativamente a progetti innovativi in questo ambito di servizio e al coinvolgimento attivo della famiglia.
La nostra esperienza ci porta a riflettere sulla necessità di un lavoro ancora più specifico rispetto a quello già operato dalle organizzazioni col sistema di gestione per la qualità. L’integrazione di questo standard richiede pertanto non solo un’esperienza e una conoscenza del settore dei servizi all’infanzia e la conoscenza dei sistemi di gestione per la qualità, ma una padronanza dello standard e delle sue modalità concrete di applicazione, anche per gli aspetti necessari di revisione e aggiornamento di procedure e prassi operative che sono necessarie.
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