Secondo la terminologia adottata daell norme UNI EN ISO 9000:2005, ‘azione correttiva’ è intesa come “azione tesa ad eliminare la causa di una non conformità rilevata o di un’altra situazione indesiderabile rilevata per prevenire il suo ripetersi”.
L’azione correttiva in questo senso, al contrario di quanto generalmente è inteso o applicato, non si rivolge alle conseguenze, ma alle cause. La nuova norma UNI EN ISO 9001:2015, al punto 10.2.1. specifica bene come a seguito di una non conformità l’organizzazione debba ‘affrontare le conseguenze’. L’azione correttiva si rivolge piuttosto alla ricerca, all’analisi e alla correzione appunto delle cause (solitamente è una combinazione di con-cause, ma potrebbe essere individuata anche una sola causa) che hanno dato luogo alla non conformità. Quest’ultima non può essere cancellata, eliminata, dal momento in cui si è verificata. Quello che si può e si deve fare è cercare di eliminare le cause che potrebbero riprodurre una situazione similare in futuro o si verifichi altrove.
In particolare la nuova norma al punto 10.2.1. prevede che l’organizzazione non si fermi a questo. Essa deve riesaminare e analizzare la non conformità, verificando l’eventualità che possano accadere nuovamente non conformità simili. E’ quindi necessario mettere in atto ogni azione necessaria e riesaminare l’efficacia dell’azione correttiva intrapresa. Qualora questa non abbia efficacia si dovranno adottare ulteriori e diverse soluzioni più efficaci. Laddove necessario, infine, l’organizzazione deve andare a modificare il sistema di gestione per la qualità, perché evidentemente non sufficientemente in grado di tenere sotto controllo il rischio (evidentemente non accettabile) che si verifichi la non conformità sul punto rilevato.